Philoactiva è un progetto di ricerca sui limiti e le possibilità della filosofia di diventare pratica nel mondo post moderno. Non è un’alternativa alle psicoterapie, ma è un percorso che analizza le varie possibilità del pensiero di orientare i problemi di senso, avvalendosi di un sapere razionale in grado di fornire giudizi di valore.
Il progetto di Philoactiva adotta il termine di ‘pratica’ filosofica, solo nell’estensione di pratica che il filosofo deve fare della condizione umana. In tal senso, il progetto di philoActiva assume l’aspetto di una rete di connessioni tra filosofi ed istituzioni, dove il filosofo può costruire la sua esperienza e la sua specializzazione in relazione ad altre discipline e in contesti diversi.
La pratica filosofica sostiene che molti dei problemi legati al disagio di vivere, non sono dovuti ad un disturbo mentale o a patologie, ma ad un fraintendimento delle strutture del reale. Rispetto alla psicoanalisi la filosofia affronta la ‘crisi epocale’ di una società occidentale, che è passata dalla società delle regole (Freud) alla società dell’efficienza (Ehrenberg). L’effetto è uno spostamento dello stile di vita, da un sistema lineare, prevedibile e sicuro, ad un sistema ciclico, incerto, meno prevedibile, ed in alcuni casi minaccioso. PhiloActiva è una risposta razionale, un aiuto pratico nel percorso di adattamento al cambio di paradigma culturale.
La filosofia attiva fornisce strumenti razionali e profondità di pensiero, è utile nel prendere decisioni, per adattarsi a cambiamenti improvvisi, a sviluppare la cultura, liberandosi da sovrastrutture che non ci consentono di spostarci mentalmente.
L’uomo non è malato, ma ha perduto la capacità di di cacciare, di spostarsi e di immaginare nuovi orizzonti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara che nel 2020 la depressione sarà la seconda malattia più diffusa dopo le patologie cardiovascolari. In tutto il mondo il numero di persone malate di depressione è aumentato del 20% in un periodo di 10 anni, colpendo ormai circa 322 milioni di persone, circa il 4,4% della popolazione mondiale.
Qual’è la differenza tra psicologia e filosofia?
La psicologia si occupa di atti mentali, sentimenti ed emozioni. Questi sono il modo con cui afferriamo e ci relazioniamo all’oggetto di conoscenza. Ma non sono la realtà. La psicologia tende a credere che la realtà sia un processo psichico.
La filosofia invece si occupa dell’oggetto di conoscenza, distinguendolo dalla modalità di conoscenza. Si occupa realtà, delle invisibili strutture che costituiscono la realtà sociale. Spesso identifichiamo noi stessi con i nostri pensieri, o crediamo che la realtà, l’oggetto che ci appare, sia ciò che crediamo o sentiamo nei confronti dell’oggetto. Questo ci porta ad analizzare solo i nostri pensieri, le nostre emozioni, senza mai riflettere, senza liberarci da pregiudizi, afferrando i fenomeni per come si manifestano nella loro originaria purezza. La filosofia insegna a “vedere” (idein) la realtà.
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